L’USO DELLA REALTÀ VIRTUALE NELLA CURA DELL’ICTUS

Nuove tecnologie in riabilitazione: la Casa di Cura Città di Rovigo partecipa ad un innovativo progetto di ricerca sull’uso della realtà  virtuale nella cura dell’ictus

Negli ultimi anni, nel settore della medicina riabilitativa sono state introdotte molte importanti tecnologie innovative. Dispositivi robotici, applicazioni dell’Intelligenza Artificiale, sensori indossabili sono alcuni degli strumenti entrati  a far parte dei supporti terapeutici di uso comune, contribuendo a migliorare la qualità delle cure. In particolare, l’utilizzo di dispositivi basati sulla Realtà Virtuale (VR) si è dimostrato efficace nel trattamento riabilitativo di molte condizioni disabilitanti, compreso l’ictus cerebrale. Come è noto, questa patologia comporta spesso importanti conseguenze funzionali, come paralisi, difficoltà di equilibrio, problemi di linguaggio.

La Casa di Cura Città di Rovigo è entrata a far parte di un importante studio multicentrico, volto ad approfondire le conoscenze sull’impiego della Realtà Virtuale in questo settore.

Lo studio, promosso e coordinato dal Dipartimento di Neuroscienze e Riabilitazione dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara, si basa sulla cosiddetta “Realtà Virtuale Immersiva”; al volto del paziente viene applicato un visore, con cui egli ha l’impressione di trovarsi in un ambiente reale, e può interagire, muovendo gli arti superiori, con oggetti simulati che vengono presentati nel suo campo visivo.  Con questa tecnica, vengono proposti esercizi per migliorare la forza, la coordinazione e la capacità di manipolazione con l’arto colpito, simulando semplici attività quotidiane.

La strumentazione ed il software sono messi a disposizione dalla struttura ferrarese, mentre le sedute di esercizio con i pazienti vengono svolte da Fisioterapisti della Casa di Cura. La referente scientifica del progetto per la struttura rodigina è la Dott.ssa Giulia Berto, fisiatra dell’equipe diretta dal Dott. Massimo Iannilli.

Durante il periodo di trattamento con la realtà virtuale, i pazienti selezionati per lo studio  continuano ad effettuare anche le normali sedute di fisioterapia e terapia occupazionale; per verificare l’effetto aggiuntivo della VR, viene effettuato un confronto con un gruppo di pazienti che svolgono solamente i programmi di terapia abituali.

La fase di ricerca presso la Casa di Cura , approvata dal Comitato Etico per la Sperimentazione Clinica  di Verona-Rovigo, avrà una durata di circa un anno; l’analisi dei risultati potrà offrire informazioni utili per meglio definire le modalità di uso di queste tecniche terapeutiche e favorire interventi sempre più personalizzati.